martedì 31 luglio 2012

LaVale




La prima presidentessa del club "La prima che si sistema, sistema tutte le altre" (club che ebbe vita negli anni ottanta e che proprio durante la presidenza delLaVale vide il suo massimo fulgore) fu LaVale. Nacque gemella di femmina vera e col piedino storto, dover dividere l'utero con una donna biologica che non fosse lei segnò per sempre la sua misoginia. Nacque quindi benestante in una clinica privata del Mugello oggi un ospizio per anziani, scicchissimo. Era, è e sempre sarà, crudele. Non cattiva: crudele. Priva di quel sentimento che si può avvicinare alla pietà, alla compassione. Ne è priva, totalmente. Come è priva di un qualsiasi rapporto di coppia da anni, oserei dire da decenni. Quindi è crudele e sola ma mentre la sua condizione di crudele la lascia del tutto indifferente la parola "sola" riferita a se stesso (perchè naturalmente LaVale è un lui nel caso vi fossero dubbi. "Se dico LaVale è chiaro che è un uomo no?") la manda in bestia. Se ci sentiamo per telefono (come se Edison non avesse mai e poi mai stabilito che per convenzione la parola per iniziare le telefonate fosse "Hello") la prima cosa che dice è: "Tesoro!!! Ancora sola?"
L'ultima volta che disgraziatamente, ormai sette anni fa, risposi: "No cara mi sono fidanzata, non sono sola come te", la reazione fu: "Tesoro, smettila di scherzare, chi vuoi che ti prenda? Sei andata alla Lega del Filo d'Oro?", saputo che non si trattava di uno scherzo partirono una serie di improperi irriferibili, poco dopo una malattia quasi mi mandò all'altro mondo.
La povera Sergina, altra vittima designata (all'epoca eravamo molto giovani e molto, molto povere) delLaVale per un fortuito scherzo del destino (e molti risparmi) si ritrovò con una vacanza a N.Y. pagata, LaVale con gli occhi fuori dalle orbite non le parlò per una quindicina di giorni salvo correre al capazzale ad accudirla quando, il giorno prima della partenza, la povera Sergina fu ricoverata in ospedale per un gravissimo caso di epatite. Da quel giorno di fronte alLaVale nessuno ha mai osato, alla domanda "come va?", rispondere "Bene", neanche "Benino".

... (forse continua)


P.S. Per chi si chiedesse che c'entra la Marcella Bella con tutto questo: è facile. LaVale durante la sua presidenza ci portò (tutto il club e dovemmo anche dividerci il costo del suo biglietto) a Parigi dove lei aveva un fidanzato, il povero Thierry innamoratissimo - ??? -, che LaVale voleva mollare. Mentre camminavamo per le strade di Parigi Lei, LaVale, cantava e traduceva in francese al poveretto, il testo di questa chanson, poi di fronte agli Champs-Élysées senza alcun ulteriore avvertimento -???- lo lasciò.

4 commenti:

  1. fortuna che a volte le amichE cadono dalle scale per sbaglio...7
    Mau

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  2. Mau hai letto, per caso, "Il signore è servito" di Barbara Alberti.
    Libricino purtroppo non più in catalogo che LaVale mi ha sottratto quando convivevamo e mai più riavuto, come decinaia e decinaia di altri purtroppo. Divertente e feroce come pochi.

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