lunedì 4 marzo 2013

Anna Karenina



Cinema?
Teatro?
Dove finisce l'uno e comincia l'altro?
Ha importanza?
E incombe il dramma?
E le grandi passioni?
E quando nasce l'amore?
Quando diventa così forte, impellente, tanto da madare tutto al diavolo?
Domande senza risposta, purtroppo.
Ma il filmone si lascia guardare per le scenografie, le soluzioni registiche, gli interpreti, un Jude Law che cresce col diradarsi dei capelli.
La povera Keira ormai prigioniera dello spot di Chanel non se ne libera e ci regala un'Anna strizzata in haute couture senza comunicarci un granché. Graziosa e generosa la scucchia. (Mora sta maluccio).
Il bel conte Vronski (Aaron Taylor-Johnson) ha delle mani magnifiche e degli occhi turchesi da far impazzire.
Domhnal Gleeson, l'interprete di Costa, Kostija, Konstantin o quanti cavolo di nomi hanno i protagonisti russi, è il ritratto di quello di cui sono cotto al momento, potevo impazzire su quella poltrona.

Confermo che il cinema inglese ha una marcia in più.

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