martedì 11 dicembre 2012

8/12/12


Come tradizione vuole il giorno dell'Immacolata ho fatto l'albero.
Ci sono molto affezionato, è un trovatello, abbandonato in un angolo da disallestitori crudeli e distratti che non lo vollero più (per una evidente malformazione fisica) nello smontare una fiera benefica.

Lo raccolsi, insieme ad un "Mutandari" o uno "Staconlanana", non ricordo bene quale dei due sommi artisti fosse, con la cornice tutta sghemba e disassemblata che con grande amore e spirito di conservazione ho incollato e inchiodato.

Le poche (e quasi invisibili) palle sono di soli tre colori, argento, oro e (incredibile!), rosso.
Niente fili lucenti, solo una misera fila di lucine che l'anno scorso (non avendo alcuna voglia di tirar fuori tutto l'ambaradan dalle scatole) addobbava "l'alogena di Natale" che si intravede nella sua ritrovata dignità, dietro il pastrocchio rosa shocking.


4 commenti:

  1. Ma che spettacolo! Bello. E poi è bello che un albero non sia solo una decoraizone ma un pezzo di racconto da condividere. Bravo!

    Pazzo!
    La cornice rotta non era un infortunio, era il noto periodo periodo infrangista del Mutandari!

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  2. Oh cazzo Roccia, ho distrutto un capolavoro!?!

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  3. non c'è nulla di più ecologico che recuperare un albero di natale ecologico... che chic :)
    Buon Natale Massi

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  4. Sai com'è Barone, lo chic o ce l'hai o nessuno te lo insegna.
    Grazie Buon Natale anche a te.

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